NEURODESIGN: la scienza dietro l'estetica. 9 modi infallibili per rendere attrattiva un'immagine

A cura di Beatrice in Articoli

Da anni gli psicologi della percezione si interrogano sulle regole che rendono alcune immagini piacevoli da guardare.

Gli studi del neuroscienziato Vilayanur S. Ramachandran hanno portato ad individuare 9 leggi universali dell'arte che riescono a fare un po' di chiarezza sulle motivazioni scientifiche che rendono alcune immagini più attrattive di altre.

  1. Esagerare
    Ai nostri cervelli piace riconoscere le cose. Se in una immagine nuova riusciamo a riconoscere qualcosa di noto si accende una lampadina nelle nostre menti.
    Un modo per provocare questa accensione è l'esagerazione di alcune caratteristiche distintive di una figura. Un buon esempio è quello delle caricature, in cui vengono enfatizzati i tratti peculiari di un personaggio per renderlo riconoscibile.
    Anche molte opere dell'arte classica e rinascimentale utilizzano questo espediente, come per esempio il David di Michelangelo che pur essendo una scultura realistica enfatizza alcune parti del corpo, testa e mani, per attirare l'attenzione dello spettatore nei punti più interessanti.

  1. Isolare
    Riconoscere oggetti o persone parzialmente coperti o in condizioni di scarsa visibilità richiede molto sforzo per i nostri cervelli. Per le nostre menti è molto più facile riconoscere un oggetto quando si trova isolato senza elementi superflui attorno a lui. Per questo funziona molto bene posizionare un oggetto ben visibile su uno sfondo bianco, per esempio, se si vuole attirare l'attenzione su di lui.
  1. Raggruppare
    Ai nostri cervelli piace raggruppare visivamente le cose. Quando elementi separati si raggruppano assieme visivamente si accende una lampadina nelle nostre menti.
    I nostri cervelli raggruppano assieme le cose per diversi motivi: perché si muovono in sincrono, come la pelliccia maculata di un animale in movimento, perché sono dello stesso colore o perché hanno uno stesso pattern.
    Questo può essere sfruttato nell'arte o nella grafica per far percepire un collegamento tra due elementi anche lontani tra loro. Dandogli ad esempio lo stesso colore il nostro cervello li raggrupperà assieme.
  1. Contrasto
    Il contrasto, come l'isolare, aiuta a distinguere i contorni di un oggetto. Infatti combinazioni di colori contrastanti possono risultare belle esteticamente perché saltano all'occhio. Per questo motivo può funzionare molto bene posizionare un oggetto su uno sfondo contrastante per dargli risalto.

  1. Effetto sorpresa
    I nostri cervelli amano risolvere puzzle visivi semplici, deriva dalle nostre origini primitive in cui dovevamo riconoscere il leopardo nell'erba alta.
    Ogni giorno milioni di persone fanno le parole crociate per divertimento: il divertimento sta nel trovare la soluzione.
    Per questo oscurare parzialmente qualcosa può renderlo più affascinante.
    Ogni volta che riusciamo a riconoscere qualcosa di parzialmente nascosto si accende una lampadina nelle nostre menti. Questo riconoscimento, però, non deve essere troppo difficile.

  1. Ordine
    I nostri cervelli amano l'ordine. Quando appendiamo un quadro al muro vogliamo che sia dritto, non leggermente inclinato. Allo stesso modo, nel guardare le immagini al nostro cervello piace allineare gli elementi. Questo è anche il motivo per cui è piacevole guardare un opera d'arte o una grafica: queste rappresentazioni sono molto più ordinate e regolari del mondo reale. Ne possiamo ricavare che allineare gli elementi crea in noi un senso di bilanciamento e armonia.
  1. Metafore visuali
    Alcuni espedienti permettono di comunicare emozioni tramite forme grafiche.
    Un esempio si può trovare nei fumetti, in cui le parole imitano l'emozione dei personaggi che parlano: per trasmettere la paura, ad esempio, si usa un carattere tremante. Questo espediente permette di far vivere delle emozioni allo spettatore.

  1. Coincidenze e casualità
    Le coincidenze in un'immagine se non progettate sembrano sbagliate.
    Se qualcosa è troppo geometrico o preciso per essere stato fatto per caso allora deve essere stato progettato.
    Le coincidenze visuali sembrano sbagliate. L'unico caso in cui funzionano è quando c'è un loro uso ragionato.

  1. Simmetria
    I nostri cervelli amano la simmetria perché è semplice da processare.
    Per i nostri avi vedere qualcosa di simmetrico poteva voler dire vedere il viso di un'animale, una preda.
    La simmetria però è un'arma a doppio taglio. Siamo circondati da oggetti simmetrici, come ad esempio le bottiglie o le auto; ciò accade perché non avrebbe senso farli in altro modo. Cose invece che sono simmetriche ma non hanno una motivazione per esserlo rischiano di sembrare troppo ovvie e banali.

Leggi anche questo articolo: Neurodesign, gli artisti sono neuroscienziati 

Fonti: Neurodesign di Darren Bridger

 

 

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Ci siamo posti questa domanda qualche anno fa. Da allora è iniziata la ricerca della risposta, che finalmente possiamo dare.
Si, per Comunicare correttamente ci sono dei Codici precisi.

Abbiamo studiato le tecniche di scrittura persuasiva, il neuromarketing, il neurodesign e abbiamo unito le competenze linguistiche a quelle visive, per dare vita ai modelli di comunicazione più efficaci di sempre.

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